“Il gioco che avrei voluto inventare io? I Lego. Si costruiva e ricostruiva qualcosa seguendo un progetto. Se ne afferravano i principi costruttivi. Si inventava con criterio. Quelle confezioni di mattoncini erano uno strumento potente: avevano spartiti fitti e rigorosi, ti insegnavano a eseguire un pezzo, per poi lasciarti improvvisare con quello che avevi a disposizione. Giocattoli jazz, per gli inventori di domani”.
Davide Coero Borga.
Peccato la mostra fosse così lontano, ma meritava una visita!
Il libro s’ha da prendere!
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